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STIPENDI D'ORO DEI MANAGER ITALIANI






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In pratica si scopre che i nostri manager statali e i dirigenti di prima fascia, non solo guadagnano stipendi d’oro in valore assoluto, ma percepiscono retribuzioni enormemente più esose rispetto ai propri colleghi omologhi di realtà come Germania,Gran Bretagna o Francia, dove notoriamente i servizi pubblici funzionano decisamente meglio. Insomma, non solo ogni giorno ci ritroviamo a fare i conti con una macchina pubblica inefficiente e indisponente, ma ora ci tocca anche sapere che a farla funzionare, per modo di dire, ci sono dirigenti che guadagnano cifre astronomiche e nettamente superiori a quelle di altri Paesi europei molto più efficienti.

SPESA PUBBLICA, QUANDO TAGLIARE E' UNA NECESSITA'

E allora, entrando nel merito dei numeri, si scopre ad esempio che un dirigente apicale della nostra pubblica amministrazione guadagna in media circa 12 volte il reddito pro capite che percepisce in Italia un normale lavoratore. Questo significa in pratica che nel nostro Paese un manager pubblico guadagna in un mese quello che un normale dipendente percepisce in un anno. Se si considera però lo stesso parametro per altri Paesi dell’Unione, si scopre che in Francia questo rapporto scende a 6,5, in Inghilterra a 5 mentre in Germania, un manager pubblico arriva a guadagnare solo 4 volte di più di uno stipendio medio. E le cose non migliorano certo se si prendono in considerazione le retribuzioni dei dirigenti di primo livello.

SE LA RIPRESA DIPENDE DAI TAGLI

Anche in questo caso le discrepanze sono lampanti e raccapriccianti. In Italia infatti un dipendente pubblico con queste mansioni guadagna circa 10 volte il reddito medio procapite. In confronto in Gran Bretagna siamo intorno al 5,5, mentre nella solita efficiente Germania questo parametro crolla ancora una volta a quota 4,3. Numeri che già da soli bastano a farci comprendere  quanto mai auspicabile sarebbe un taglio deciso degli stipendi dei dirigenti pubblici per calmierare la nostra spesa complessiva. In questo senso il Piano Cottarelli prevede un risparmio di circa 500 milioni. Ma c’è chi è andato oltre, immaginando di poter arrivare a risparmiare almeno il doppio. Il riferimento è ad uno studio del sito Lavoce.info dove, oltre a segnalare in maniera altrettanto evidente le disparità di cui sopra, si stimano possibili risparmi molto più sostanziosi.

Nella ricerca in questione si mettono a confronto gli stipendi di dirigenti italiani e di omologhi inglesi. Ebbene, quello che si scopre è che, non solo esistono i gap percentuali e relativi sopra evidenziati, ma anche a livello assoluto, gli introiti dei nostri manager pubblici sono nettamente superiori. I media, la ricerca rileva che tra le retribuzioni italiane e quelle del Regno Unito esistono infatti, come detto, in valore assoluto, discrepanze che vanno dal 60 fino addirittura al 90% in più. In questo contesto, immaginare un taglio lineare di questi stipendi del 15-20% non solo non comporterebbe grandi sacrifici per i nostri dirigenti, ma potrebbe portare a risparmi di spesa di circa un miliardo di euro. Si spera dunque che il governo tenga conto di tutti questi rilievi quando deciderà i tagli da mettere in campo.



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                                                                                    Direzione  Generale
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